INTERVISTA SPECIALE - CONOSCIAMO MARGHERITA TERCON

CONOSCIAMO MARGHERITA TERCON


'MIA SORELLA MI ROMPE LE BALLE'

BULLISMO E AUTISMO
...TRATTO DA UNA STORIA VERA...























Ciao a tutti, 
oggi ho il piacere di intervistare Margherita Tercon.
Una ragazza meravigliosa che da il massimo in quello che fa. Un esempio per tutti noi.
ciao a tutti! Sono Margherita Tercon. Per dire di cosa mi occupo racconterò come trascorro le mie giornate. Diciamo la maggior parte del mio tempo vivo immersa nella scrittura: dalla prosa alla drammaturgia.
Ho un fratello maggiore, Damiano, che ha la sindrome di Asperger e sogna di diventare cantante lirico, così, insieme a lui, faccio spettacoli teatrali e scrivo canzoni! 


Il libro pubblicato dalla Mondadori si chiama  《Mia sorella mi rompe le balle》, come mai questo titolo?
Il titolo del libro nasce dalla prima esibizione fatta su un palcoscenico insieme a Damiano. Come anticipato, mio fratello maggiore è autistico e il suo sogno è quello di diventare un cantante lirico. Un giorno mi scrisse una mail: "Margherita, mi aiuterai indipendentemente da tutti quelli che mi dicono che per me le possibilità sono limitate?" E la mia risposta fu: "Sì". Mi disse che avrebbe voluto partecipare ad un talent show e allora, insieme, scrivemmo una canzone dal titolo "Mia sorella mi rompe le balle". La canzone rappresentava tutta la sua vita: raccontava di sua sorella (me, che impersonavo tutti i luoghi comuni sull'autismo) che, tra un pregiudizio e l'altro, non faceva che dirgli "poverino, sei autistico", "poverino, non sai fare niente" "devo fare tutto io perché sei autistico!". 
Così, ad un certo punto dello sketch teatrale, lui intona con la sua voce lirica: "Mia sorella mi rompe le balle, dice che deve fare tutto lei, perché io ho l'Asperger, ma stai tranquilla io mi so mantenere, io lavoro, cucino e guido, sta' tranquilla ti so mantener!".
Quindi questo è il titolo del nostro libro, di una canzone e allo stesso tempo un grido di rivalsa. Infatti anche il libro è così, onesto: racconta di un percorso impervio e pieno di ostacoli, ma che alla fine, se si ha veramente voglia di percorrere, porta alla felicità.


Come definiresti il vostro rapporto?
Ad oggi il nostro rapporto è molto bello. Abbiamo deciso di sostenerci a vicenda, nel bene e nel male. Ognuno dà all'altro il meglio di sé (certo, come per tutti, anche noi abbiamo le giornate 'no'). La cosa bella è che abbiamo lo stesso sogno (o dei sogni complementari), quindi le nostre nuove scelte ci stanno permettendo di realizzare tutto ciò che abbiamo sempre desiderato. E sì, siamo felici.

Ci sono molti libri che trattano l' autismo, e sotto ogni punto di vista, cosa distingue il vostro?
l nostro è un libro scritto a quattro mani. I capitoli si alternano: un capitolo racconta la vita di Margherita e il successivo la vita di Damiano. Raccontiamo esperienze. Tutto ciò che è accaduto dall'infanzia all'età adulta senza filtri. Il racconto è onesto, a tratti crudo. Non è una favolina. Racconta di due vite tormentate, di bullismo, di pugni in faccia e nei denti. Racconta una storia di fratelli senza voler spiegare niente, solo esporre la realtà. Ed è così, grazie a queste difficoltà, che oggi ci siamo rialzati. Che siamo quello che siamo. Definirlo un libro sull'autismo (e basta) sarebbe decisamente sbagliato.

Un consiglio a chi subisce il bullismo?
Prima di tutto DIRLO. E dirlo ai genitori, ai professori, ai parenti, ai vicini di casa, dirlo a tutti e CHIEDERE AIUTO finché qualcuno non fa qualcosa. Troppo spesso ci si vergogna, lo si tiene per sé. Non c'è nulla da nascondere, va detto. E poi... cercare di stare con persone che ti vogliono e bene e, in ogni caso, non abbattersi. E' difficile, però spesso è solo un periodo. Un periodo orrendo, ma che si può superare. Si può vincere e si può stare bene. Quindi non bisogna mai perdere la voglia di rialzarsi. Non darla vinta ai bulli. Loro hanno perso in partenza.

Secondo te, la diversità è, ancora oggi, motivo di scherno?
La diversità è un punto di vista. Quando si è bambini la diversità incuriosisce e spaventa. Da adolescenti essere diversi diventa quasi un vanto, ma spesso porta all'esclusione. Crescendo ancora si tende nuovamente a volersi uniformare, per essere accettati dagli adulti e dalla società. E spesso, da adulti, ci si trova stretti nel vestito di "normalità" che ci siamo cuciti addosso, quindi spesso tentiamo di essere noi stessi. Ed essere noi stessi significa essere unici e quindi diversi dagli altri. Essere diversi è un punto di vista. E il giudizio delle persone sulla "normalità" o "diversità" è molto variabile.
Almeno, questo è ciò che penso.

'TRE' parole per descrivere la tua famiglia?
Simpatica, Forte, Unica (come tutte).

'TRE' parole per descriverti?
Intraprendente, Curiosa, Riflessiva.




Da quando è iniziato questo viaggio qual' è stato il momento che ricordate con maggior piacere?
Il momento in cui abbiamo visto in anteprima lo steso di copertina del nostro libro .

Quali emozioni vi hanno accompagnato sul palco di ITALIA'S GOT TALENT?
Eravamo agitatissimi (era la nostra prima volta insieme su un palcoscenico e avevamo davanti 2300 persone!) ed estremamente felici.

Vi aspettavate la semifinale?
Lo speravamo, ma già dai provini non credevamo nemmeno che ci avrebbero chiamati in trasmissione. Quindi è stata tutta un'avventura inaspettata!

Quella è stata solo la prima tappa, quali programmi avete per il futuro?
In futuro ci piacerebbe mettere in scena uno spettacolo teatrale completo (che stiamo scrivendo e provando), fare un bel fumetto insieme a Philipp Carboni (membro del team!) e a detta di Damiano mille altre cose, come: andare a Sanremo, registrare un album, cantare con Bocelli... ma soprattutto: l'indipendenza di Dami.

L'intervista è terminata. Grazie per il tuo tempo e per la disponibilità.
Grazie mille per questa splendida intervista e grazie a chi leggerà per il tempo che ci ha dedicato.
Credete nei sogni... ne vale sempre la pena!




Commenti

  1. Splendida intervista, come sempre fai domande mirate e chi legge riesce a farsi un idea precisa della situazione, in questo caso della struttura del libro e di che cosa voleva trasmettere l'autrice. Complimenti!

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  2. Fantastica intervista ad una persona veramente speciale

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