INTERVISTA Nicola Marco Camedda

Ciao a tutti e benvenuti nel mio blog, oggi ho il piacere di portarvi nel mondo

di Star Cluster Zero e del suo autore, Nicola Marco Camedda.

Su instagram : @nicola.marco.camedda



Ciao Nicola e benvenuto.

Ciao Aurora, grazie per avermi ospitato sul tuo blog. Un caloroso saluto a tutti i lettori

e le lettrici.


Come e quando nasce la saga?

L’idea è arrivata all’improvviso, quasi per gioco, nella Primavera del 2017.

Il progetto è nato dalla volontà di costruire un universo narrativo all’interno del quale

poter ambientare delle storie non solo divertenti ma anche dotate di una certa

profondità e diversi livelli di significato.

Cogliendo ispirazione da alcuni temi classici della Fantascienza, ho deciso di

esplorarli seguendo il mio personale taglio interpretativo, anche contestualizzandoli

alla realtà dei nostri giorni.

Così ho immaginato una civiltà spaziale – per certi versi simile ma allo stesso tempo

molto più progredita della nostra – retta da forze ideologicamente contrapposte e

inclini a combattersi, accomunate da uno straordinario sviluppo tecnologico, dietro il

quale si celano inquietanti interrogativi legati al rapporto fra intelligenza umana e

artificiale.

Una delle idee fondamentali che ha ispirato l’intera saga è quella legata al concetto

di “Anomalia”, che dà il titolo al primo volume della cronologia principale. Ho

sviluppato l’idea del romanzo “Anomalia” e in un certo senso anche dell’intera saga,

proprio partendo dal concetto espresso nel finale di questo romanzo (ovviamente ora

non posso approfondire, onde evitare spoiler).

Il titolo stesso, “Anomalia” rappresenta un elemento fondamentale nelle vicende

narrate: l’anomalia come errore, eccezione, discrepanza, elemento di disturbo e

ribellione in un sistema altrimenti considerato perfetto, sotto l’ausilio di tecnologie

euristico-predittive sempre più invasive e fuori controllo.

L’anomalia è un qualcosa che accompagna l’evolversi della vicenda nei suoi vari

aspetti; tale concetto nasce da una riflessione sul rapporto tra umanità e sviluppo

tecnologico.

Da questo concetto ho poi sviluppato uno scenario interplanetario, un’ambientazione

che dà il nome alla serie stessa. La storia infatti si svolge in sette sistemi stellari

facenti parte di una regione della Galassia, nota ai suoi abitanti come “Star Cluster

Zero” o “Ammasso Stellare Zero”.


Come sono nati mondi della saga?

Prima di cimentarmi con la scrittura del primo capitolo di “Anomalia” ho lavorato per

circa un mese alla progettazione dello scenario narrativo e delle varie ambientazioni.


In particolare, ho iniziato disegnando delle mappe con sistemi stellari dotati di pianeti

colonizzati.

A grandi linee, ognuno dei sette sistemi abitati risponde a determinate caratteristiche

e peculiarità culturali, perciò ogni pianeta (o almeno quelli più importanti) è stato

ideato in base a una serie di caratteristiche.


 Quali progetti hai per la saga?

Innanzi tutto ho intenzione di continuare a promuovere adeguatamente ogni titolo,

dal primo all’ultimo, sia per quel che riguarda la cronologia principale che i vari

“prequel”.

Attualmente sono alle prime fasi di lavorazione del terzo volume della saga, cioè il

seguito de “I Primi e gli Ultimi”. Il titolo ancora provvisorio potrebbe essere

“Fuorilegge”.

Entro l’anno ho intenzione di pubblicare due nuove edizioni di due lavori già

esistenti.

Innanzi tutto la raccolta “Assaltatori”, cioè una collezione in ordine cronologico di

racconti e un romanzo breve ambientati pochi anni prima di “Anomalia” (“Anomalia

Prequel”) focalizzati sul personaggio di Lidya “Wolfeye” Taallher e la squadra di

Assaltatori Brutus 3.

Anche “Backdoor” vedrà una nuova edizione. Si tratta di un racconto dal carattere

indipendente (catalogato appunto come “Standalone”) che tuttavia ho intenzione di

collegare in maniera più esplicita alle vicende principali della saga.

Inoltre, sto lavorando anche ad alcuni progetti sempre legati a Star Cluster Zero, al

momento ancora top secret, ma di cui avrete notizie nei prossimi mesi.

Un altro progetto a cui ho intenzione di dedicarmi è quello legato all’opportunità di

tradurre i titoli in altre lingue, l’Inglese innanzi tutto, ma non solo.

Diciamo che non ci si annoia :D


Chi è il personaggio a cui sei più legato? 

Sono legato a tutti i miei personaggi, anche quelli cattivi. Con alcuni ho maggiore

affinità ed empatia, alcuni si lasciano scrivere più facilmente di altri, ma non sempre.

In generale, credo che se potessero materializzarsi, molti di loro correrebbero a

darmi la caccia per farmela pagare!


Sono stati più difficili i personaggi o i luoghi da definire?

Credo che siano aspetti diversi. I luoghi e le ambientazioni vengono definiti una volta

per tutta in fase di ideazione o quando necessario. Alcune ambientazioni – seppure

inesistenti nella realtà – necessitano di una certa ricerca specialmente se ci sono

implicazioni legate ad aspetti tecnologici o ad esempio culturali.


Anche per i personaggi esiste un livello di studio preliminare, almeno per quanto

concerne le caratteristiche comportamentali e psicologiche fondamentali… Tuttavia, i

personaggi si evolvono nel corso della storia e la loro vera caratterizzazione avviene

nell’interazione tra gli altri personaggi e nel modo in cui si comportano e agiscono

nelle varie situazioni e scenari narrativi.

Diciamo che sono due diversi livelli di difficoltà e impegno per uno scrittore.


Come organizzi il tuo lavoro?

Per la stesura dei capitoli uso prevalentemente il computer. Adopero anche il

blocchetto degli appunti quando sono in giro o per fissare velocemente qualche

spunto. Scrivo sul taccuino cartaceo anche in fase di pianificazione, quando devo

affrontare qualche snodo narrativo particolarmente impegnativo, per schematizzare

trame e linee temporali, per elaborare le ambientazioni delle scene d’azione, ecc.

Durante le sessioni di scrittura ascolto musica in sottofondo e a basso volume, per lo

più strumentale e senza testi che mi distraggano, qualcosa che crei l’atmosfera

giusta. Ad esempio sonorità elettroniche non commerciali e non troppo pesanti, che

si sposano con le ambientazioni della narrazione. Le canzoni che preferisco

(generalmente Hard Rock, ma non solo) invece le ascolto ovviamente quando faccio

altro, ma anche prima di mettermi a scrivere, per trovare la giusta esaltazione e

ispirazione.

Un estratto del libro a cui sei legato?

È difficile scegliere un estratto evitando di fare spoiler sulle trame...

«Perché continui a farlo?»

«Cosa?»

«Rischiare la vita entrando e uscendo da quell'area contaminata.»

«Lo sai. Ogni cosa degna di essere vissuta richiede qualche azione folle. E io sono

cintura nera in azioni folli.»

«Sarà passato un anno. Perché continui a illuderti?»

«Fanculo.»

(Anomalia)

«È la stagione calda qui su Gemenon, ma non dura molto. Penso che potrei venirci

in vacanza. Ci sono delle belle spiagge oltre questa giungla. Ma in tal caso dovrei

cospargermi di crema protettiva, per proteggere la mia pelle da montanara.

Ma basta con le cazzate ora. Quel fischio a pochi centimetri dal mio orecchio

era una pallottola. Cecchini.»

(Triathlon, Assaltatori)

Lidya attraversò il portello e uscì senza fiatare facendo del suo meglio per mostrarsi

gelida e distaccata e soprattutto senza portare a compimento il suo desiderio di

troncarle l’osso del collo.


(I Primi e gli Ultimi)


Grazie per il tuo tempo.

Ancora grazie per avermi ospitato sul tuo blog, un caro saluto a tutti i lettori e le

lettrici: lo Star Cluster Zero vi a spetta a braccia aperte!




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