SEGNALAZIONE Dimmi sempre che sono bella

 


TRAMA:
Serena ha trent'anni ed è bella, ossessionata dal proprio aspetto. Vive in una grande casa e ha un buon lavoro nel quale è odiata ma rispettata. Qualcosa però si agita dentro di lei. Le angherie subite da bambina e il desiderio di rivalsa, il rapporto conflittuale con la madre e i postumi di un grave incidente l'hanno resa arida e spietata, tormentata dal bisogno compulsivo di sedurre per sfuggire alle proprie insicurezze. Fra incubi e ricordi dolorosi rifugge qualsiasi intimità e amicizia, limitandosi a osservare le persone senza interagire con loro, e le uniche con le quali si relaziona sono gli uomini che usa per sentirsi desiderata. Basteranno alcuni inaspettati incontri, il ritrovamento del diario del padre e una sconosciuta dolcezza a farle ritrovare se stessa?

Dimmi sempre che sono bella, Stefano Remigio, editore Nolica Edizioni,
262 pagine, 16,50 Euro.

«Chi sono io veramente, se non sono quella che penso di essere?»
È questa la domanda che si pone la protagonista del romanzo.
Serena ha trent’anni, ed è ossessionata dal proprio aspetto fisico; segue
una dieta controllata e cerca di non rinunciare mai alla sessione di
jogging quotidiano, nel tentativo di arrivare ad una perfezione che le
sembra tuttavia irraggiungibile.
Vive in una bella casa, è benestante e sul lavoro è odiata ma rispettata; le
angherie subite da bambina, e i postumi di un grave incidente l’hanno
resa una giovane donna arida e spietata, tormentata dal bisogno di
sedurre per sfuggire alle proprie insicurezze.
La sua instabilità la spinge a specchiarsi nell’altro, alla ricerca di
conferme e di un equilibrio tra il suo bisogno di libertà e la rigida
educazione ricevuta dalla madre.
Tormentata da spaventosi incubi e dolorosi ricordi, Serena preferisce
vivere nella fantasia che nella realtà; ama perdersi tanto nel cielo notturno
e nelle costellazioni che conosce a memoria, che in fantasie erotiche al di
là dei suoi limiti; osserva da spettatrice la vita degli altri - forse vorrebbe
entrare in contatto con loro, ma non lo fa - preferendo guardarli come se
fossero attori che sfilano su uno schermo.
A parte gli uomini dei quali si serve per sentirsi desiderata, la sua unica
compagnia sono i libri, nei quali vorrebbe nascondersi, trasfigurarsi;
«oppure poter essere io stessa un libro, per essere chiuso la sera, prima
di dormire, e non pensare più.»
E poi c’è quella porta in mogano, rimasta chiusa da anni, dietro la quale
la aspetta un dolore che teme di non poter sopportare.
Seguendo il suo cammino e i flashback sulla sua infanzia risulta ben
presto evidente che l’apparente durezza di Serena altro non è che una
corazza che lei stessa si è costruita per proteggersi dalla sofferenza.
Ma l’arrivo di una nuova estate porta con sé aria di cambiamento e
Serena scoprirà quanto l’immagine che vuole mostrare agli altri offuschi
la sua capacità di ascoltarsi e limiti la sua espressione più vera.

ESTRATTI:

"... oppure poter essere io stessa un libro, per essere chiuso la sera, prima di dormire, e non pensare più. O per strapparne via alcune pagine e cambiarne la storia.
Guardai il peluche tra le mie braccia.
«Mi sento strana, sai» gli confidai, «tanto strana. Non so cosa mi stia succedendo.»
Spensi la luce, e per la prima volta dopo tanti anni mi accorsi di sentirmi sola."


"Chi sono io, allora, se non sono quella che penso di essere? E cosa ci fa quest'uomo nel mio letto?"






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