SEGNALAZIONE Sognando la Califogna
Una famiglia di turisti inglesi, dopo aver intrapreso il viaggio dei propri sogni, viene derubata e maltrattata. Una coppia di gestori, di uno stabilimento balneare alla moda, mette drammaticamente a repentaglio la vita dei propri clienti. Una spensierata rimpatriata tra vecchi compagni delle medie prende una piega disgustosamente inaspettata.
Un accanito ultrà sovrappeso, accompagnato da dei ragazzi di quartiere dall’infanzia traumatica, perde le staffe finendo per mettere a ferro e fuoco un’intera città.
Quattro racconti brevi, al vetriolo. Racchiusi in quattro atti, carichi di denuncia e volti a formare un’unica tragicomica black comedy. “Sognando la Califogna” narra le assurde storie dei disperati protagonisti di una città nella quale non vorresti mai vivere e risulterà essere il viaggio più angosciante di tutta la tua vita.
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Fabrizio Kintaro
Nato a Catania il 23 luglio 1984, Fabrizio Kintaro manifesta fin da bambino una passione innata per la scrittura, esplorando un ventaglio di stili che spazia dalle poesie alle brevi storie, fino alla stesura di testi rap. Durante la sua adolescenza e la prima età adulta, si dedica completamente alla musica rap, componendo e incidendo brani che ottengono distribuzione a livello nazionale e trovano spazio nelle principali riviste di settore. È in quel periodo che adotta lo pseudonimo “Kintaro”, ispirato dal nome con cui viene riconosciuto nell’ambiente musicale.
Legato profondamente alla tradizione della scuola verista, Kintaro sviluppa una narrativa dallo stile unico e audace, che alterna sapientemente toni ironici e drammatici. La sua scrittura, schietta e senza filtri, unisce il realismo crudo della narrativa pulp degli anni ’90 a una potente denuncia sociale, arricchita dall’uso incisivo del dialetto siciliano. Questo mix di elementi conferisce alle sue opere un carattere distintivo, capace di catturare e scuotere il lettore.
Il suo romanzo d’esordio, “Sognando la Califogna“, è una pubblicazione indipendente che racchiude quattro racconti brevi interconnessi, presentati come atti di una tragicomica black comedy. Ogni racconto esplora le vite surreali e disperate dei protagonisti di una città immaginaria, un luogo talmente desolante e crudele da sembrare un incubo senza fine. Con uno stile al vetriolo e una narrazione avvincente, l’opera si configura come un viaggio inquietante e grottesco, carico di tensione e riflessioni sociali.
“Sognando la Califogna” rappresenta un manifesto del talento di Kintaro, capace di trasformare il disagio e l’assurdità quotidiana in una lettura tanto angosciante quanto irresistibile.
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